Il DIPI. Dizionario di pronuncia italiana

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Автор:

Название: Il DIPI. Dizionario di pronuncia italiana

Издательство: Zanichelli

Год выпуска: 2000

Формат: pdf

Страниц: 332

Размер: 2,48 MB

Язык: Итальянский

ISBN: 978-8808093448

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Le 60 000 forme contenute comprendono 33 000 nomi propri, cognomi e toponimi (pure stranieri), e migliaia di parole e locuzioni straniere (e latine): tutte con le pronunce usate in Italia, incluse quelle «trascurate» e quelle «intenzionali», che costituiscono i punti estremi fra quelle «normali» per gli italiani, che non coincidono, però, con quelle teoricamente genuine dei nativi stranieri, dati dai vari dizionari generali, come per bleu, film, vodka.

Il DiPI, oltre a essere un dizionario di pronuncia aggiornatissimo (redatto da quello che è forse il nostro piú grande fonetista [vivente]), è per molti versi un’opera coraggiosa, che non solo registra altre varietà di pronuncia [sei!] oltre a quella «tradizionale», ma ne mette addirittura una, quella «moderna», al primo posto. Questo tipo di pronuncia dà un peso maggiore all’italiano parlato nell’Italia centrale (i.e. non solo in Toscana) per quanto riguarda /e~E/, /o~O/ e il rafforzamento sintattico, e prende atto dello spostamento dell’accento in alcune parole come «vàluto» (tradizionalmente, «valúto»), della diffusa sonorizzazione delle «z» a inizio parola (come in «zucchero», «zio» -in pronuncia tradizionale, e tuttora in Toscana, rigorosamente /*'ts-/) o dell’«s» intervocalica (in parole come «cosa», «Pisa», «cosí», «chiuso», «odioso», «inglese», «disegno», etc., tutte con /-s-/ in pronuncia tradizionale, e tuttora in Toscana, almeno prevalentemente). Registra inoltre le varianti auliche, accettabili, trascurate, etc., la frequenza d’uso nelle regioni [linguistiche] dell’Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Roma) nonché la pronuncia italianizzata di moltissimi vocaboli stranieri (parole d’uso comune, toponimi e antroponimi), il tutto in trascrizione IPA. L’unico difetto di questo dizionario è la presenza di qualche refuso, inevitabile in un’opera tipograficamente tanto complessa, che può forse confondere il lettore alle prime armi.

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